Sessioni Individuali con Paola Giavina

Paola Giavina

 

“Se follia deve essere, sia quella creativa”

 

Riceve su appuntamento:

 

- appuntamenti individuali online.

- in studio presso Villa Moro a Domodossola

 

INFORMAZIONI:

info@ferateatro.it

329 211 6450

Stare bene, volersi bene, sentirsi appartenere, rispettare se stessi, accettare i propri limiti, non avere paura della paura, riconoscere le persone e le situazioni della vita come parti indispensabili volte alla propria crescita personale e non come ostacoli.

 

Molti di questi obiettivi possono essere raggiunti grazie a tecniche, pratiche ed esercizi utili a modificare schemi mentali e frasi automatiche che ripetiamo nella quotidianità a noi stessi; atteggiamenti che deviano il nostro benessere mettendoci in stati di fatica e portando pensieri svalutanti; percezioni pesanti come di vuoti incolmabili; sensi di colpa auto-sabotanti.

 

Quello che si offre negli incontri individuali sono esperienze, esercizi pratici che coinvolgono tutto il corpo e tutti i sensi (non solo i 5 sensi conosciuti!), per arrivare alle parti più profonde che ci caratterizzano e tentano di comunicare con noi costantemente. Questo percorso non predilige la via dalla mente per evitare alcuni inganni che la stessa ci propone.

Il corpo, la voce, i nostri differenti modi di esprimerci e di comunicare, per esempio attraverso l’arte della scrittura, della pittura, del canto, dei suoni, quando considerati come unità senza dare valore solo al pensiero e al ragionamento puramente razionale, raggiungono luoghi dentro di noi altrimenti inarrivabili. Equilibrando, ascoltando queste parti, finalmente, possiamo comprendere meglio e nel tempo, le vie da seguire per ritrovarci.

 

Il nostro pensiero è estremamente intelligente e perspicace, molto più di quanto immaginiamo, spesso accade che, quando ascoltiamo, vediamo o viviamo una situazione, i nostri schemi mentali legati ad abitudini apprese, ci portino automaticamente a leggere le informazioni ricevute seguendo gli stessi percorsi, traducendo gli accadimenti vissuti negli stessi modi o con gli stessi significati.

Vi è mai capitato di dire frasi come: “capita sempre a me”, oppure “non accade mai che…”, “sono sempre sfortunata”, “non ce la farò mai”? Queste frasi, come molte altre simili, sono campanelli d’allarme per poterci domandare: “cosa sto facendo fatica a vedere o ad affrontare?”.

Le parole sempre e mai sono segnali, campanelli d’allarme, di “schemi a ripetere”, come fossero una piccola gabbia dorata in cui pensiamo di rifugiarci seppur con dolore e rammarico. A volte va bene ed è utile così, per esempio nel caso in cui le situazioni siano troppo difficili da affrontare in un dato momento, altre invece ci impediscono di proseguire nel nostro percorso di crescita.

 

 

Chi può chiedere un incontro individuale?

Gli individuali possono essere d’aiuto a tutti. La mia formazione mi ha portato a lavorare con persone di tutte le età: dai bambini ai ragazzi agli adulti.

L’esperienza di questi anni, mi porta a dire che, nel caso di bambini e ragazzi, la soluzione di “gruppo” sia quella da prediligere. Il gruppo dei pari ha un valore inestimabile, aiuta, libera, sostiene come nulla di più. I ragazzi, quando guidati da adulti sensibili in grado di accompagnarli attraverso le loro naturali modalità espressive e relazionali, nutrendo la loro curiosità, voglia di conoscere e sperimentare, diventano il luogo di apprendimento più efficace e potente che possiamo avere a disposizione.

In questi casi e non necessariamente per tutti, si prendono in considerazione solo tre incontri individuali, finalizzati a conoscere e capire caratteristiche e le reali necessità di ogni persona e comprendere al meglio il percorso più adatto.

Nel caso di adulti, tendenzialmente vale la stessa logica per i primi tre incontri di identificazione del percorso migliore da intraprendere, successivamente è possibile proseguire in una formula individuale e in un tempo definito e verificato nell’efficacia mano, mano, oppure si potrà prendere la via del percorso di gruppo.

In tutti i casi mi avvalgo sia della mia formazione professionale che dell’aiuto, quando necessario, di altre figure professionali, specialisti di differenti campi: dall’ambito psicologico, pedgogico a quello medico, ad ambiti spirituali.

L’essere umano è una meravigliosa complessità, se anche solo una parte della sua essenza gli viene negata, gli è impossibile risplendere come è nella sua natura, si sentirà costantemente incompleto.

 

 

Cosa devo fare per avere un primo confronto?

Il primo contatto avviene attraverso e-mail o messaggio su telegram o whatsapp.

Condivise le prime impressioni e fatta conoscenza, vengono valutati insieme i passi successivi. Per i bambini e i ragazzi spesso accade venga proposto subito la prova nel gruppo di pari.

Con gli adulti le modalità vengono condivise e scelte insieme, dopo un primo incontro in presenza GRATUITO.

 

Come sono gli esercizi proposti?

Le tecniche proposte negli incontri derivano sia da discipline artistiche quali il teatro, il canto, la danza, la scrittura, sia dall’unione e dall’intreccio di tecniche pedagogiche, psicologiche e spirituali.

Non è possibile separare mente, corpo e anima come non si può separare l’individuo dal tutto.

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Sessioni Individuali con Paola Giavina
Paola Giavina da anni si occupa di teatro, pedagogia, formazione, elaborando un approccio nato dall’incontro tra le discipline delle scienze umane, con le discipline artistiche. Tra le materie definite scientifiche (per quanto l’essere umano sia complesso da rendere “verificabile” non scordiamocelo!) Paola si è formata attraverso studi nel campo dell’educazione, della pedagogia, della psicologia, della sociologia, a Novara, Torino, Milano, Napoli. Le discipline artistiche da cui attinge sono il Teatro - principale strumento di lavoro da cui prende in prestito tecniche di lavoro -, la musica - suonando il flauto traverso -, la pittura - ha frequentato il Liceo Artistico di Omegna con anno integrativo a Novara -, la danza - avendo seguito alcuni corsi di danza contemporanea nel nord Italia-. Dal 2011 libera professionista, si avvale dell’esperienza condotta sul campo incontrando persone di ogni età e professionalità, sia in contesti di gruppo che individualmente. Continua nel lavoro di ricerca e crescita sia da un punto di vista personale che da quello volto all’essere umano inteso nella sua meravigliosa complessità. Attualmente è iscritta al corso di Costellatori per lo Sviluppo Armonico dell’Uomo alla scuola La Quarta Via Di Gurgjieff, Firenze. Definisce il Centro Studi e il Teatro pedagogico, relazionale, corporeo che porta avanti dal 2011 con il nome FERA nell’accezione che Clarissa Pinkola Estés, autrice del libro Donne che corrono coi lupi, lascia ai suoi lettori, ovvero di creatura selvaggia che, dopo essere stata addomesticata, torna allo stato selvaggio riappropriandosi della propria essenza, delle proprie radici. Attingendo dagli studi indicati e dalla propria esperienza, l’approccio comprende l’uso di tecniche che coinvolgono sia il pensiero, che il corpo, nel suo movimento, nell’insieme dei suoi gesti e la voce, quella del quotidiano, del canto. Considerare e avere cura di ogni aspetto che ci appartiene permette a ogni persona di facilitare il percorso di una crescita nella pienezza e rispetto delle proprie capacità e caratteristiche. Avere cura prevede il rispetto dei tempi portati da ogni singolo partecipante. Continua...

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Stare bene, volersi bene, sentirsi appartenere, rispettare se stessi, accettare i propri limiti, non avere paura della paura, riconoscere le persone e le situazioni della vita come parti indispensabili volte alla propria crescita personale e non come ostacoli.

 

Molti di questi obiettivi possono essere raggiunti grazie a tecniche, pratiche ed esercizi utili a modificare schemi mentali e frasi automatiche che ripetiamo nella quotidianità a noi stessi; atteggiamenti che deviano il nostro benessere mettendoci in stati di fatica e portando pensieri svalutanti; percezioni pesanti come di vuoti incolmabili; sensi di colpa auto-sabotanti.

Paola Giavina da anni si occupa di teatro, pedagogia, formazione, elaborando un approccio nato dall’incontro tra le discipline delle scienze umane, con le discipline artistiche. Tra le materie definite scientifiche (per quanto l’essere umano sia complesso da rendere “verificabile” non scordiamocelo!) Paola si è formata attraverso studi nel campo dell’educazione, della pedagogia, della psicologia, della sociologia, a Novara, Torino, Milano, Napoli. Le discipline artistiche da cui attinge sono il Teatro - principale strumento di lavoro da cui prende in prestito tecniche di lavoro -, la musica - suonando il flauto traverso -, la pittura - ha frequentato il Liceo Artistico di Omegna con anno integrativo a Novara -, la danza - avendo seguito alcuni corsi di danza contemporanea nel nord Italia-. Dal 2011 libera professionista, si avvale dell’esperienza condotta sul campo incontrando persone di ogni età e professionalità, sia in contesti di gruppo che individualmente. Continua nel lavoro di ricerca e crescita sia da un punto di vista personale che da quello volto all’essere umano inteso nella sua meravigliosa complessità. Attualmente è iscritta al corso di Costellatori per lo Sviluppo Armonico dell’Uomo alla scuola La Quarta Via Di Gurgjieff, Firenze. Definisce il Centro Studi e il Teatro pedagogico, relazionale, corporeo che porta avanti dal 2011 con il nome FERA nell’accezione che Clarissa Pinkola Estés, autrice del libro Donne che corrono coi lupi, lascia ai suoi lettori, ovvero di creatura selvaggia che, dopo essere stata addomesticata, torna allo stato selvaggio riappropriandosi della propria essenza, delle proprie radici. Attingendo dagli studi indicati e dalla propria esperienza, l’approccio comprende l’uso di tecniche che coinvolgono sia il pensiero, che il corpo, nel suo movimento, nell’insieme dei suoi gesti e la voce, quella del quotidiano, del canto. Considerare e avere cura di ogni aspetto che ci appartiene permette a ogni persona di facilitare il percorso di una crescita nella pienezza e rispetto delle proprie capacità e caratteristiche. Avere cura prevede il rispetto dei tempi portati da ogni singolo partecipante. Continua...
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Paola Giavina da anni si occupa di teatro, pedagogia, formazione, elaborando un approccio nato dall’incontro tra le discipline delle scienze umane, con le discipline artistiche. Tra le materie definite scientifiche (per quanto l’essere umano sia complesso da rendere “verificabile” non scordiamocelo!) Paola si è formata attraverso studi nel campo dell’educazione, della pedagogia, della psicologia, della sociologia, a Novara, Torino, Milano, Napoli. Le discipline artistiche da cui attinge sono il Teatro - principale strumento di lavoro da cui prende in prestito tecniche di lavoro -, la musica - suonando il flauto traverso -, la pittura - ha frequentato il Liceo Artistico di Omegna con anno integrativo a Novara -, la danza - avendo seguito alcuni corsi di danza contemporanea nel nord Italia-. Dal 2011 libera professionista, si avvale dell’esperienza condotta sul campo incontrando persone di ogni età e professionalità, sia in contesti di gruppo che individualmente. Continua nel lavoro di ricerca e crescita sia da un punto di vista personale che da quello volto all’essere umano inteso nella sua meravigliosa complessità. Attualmente è iscritta al corso di Costellatori per lo Sviluppo Armonico dell’Uomo alla scuola La Quarta Via Di Gurgjieff, Firenze. Definisce il Centro Studi e il Teatro pedagogico, relazionale, corporeo che porta avanti dal 2011 con il nome FERA nell’accezione che Clarissa Pinkola Estés, autrice del libro Donne che corrono coi lupi, lascia ai suoi lettori, ovvero di creatura selvaggia che, dopo essere stata addomesticata, torna allo stato selvaggio riappropriandosi della propria essenza, delle proprie radici. Attingendo dagli studi indicati e dalla propria esperienza, l’approccio comprende l’uso di tecniche che coinvolgono sia il pensiero, che il corpo, nel suo movimento, nell’insieme dei suoi gesti e la voce, quella del quotidiano, del canto. Considerare e avere cura di ogni aspetto che ci appartiene permette a ogni persona di facilitare il percorso di una crescita nella pienezza e rispetto delle proprie capacità e caratteristiche. Avere cura prevede il rispetto dei tempi portati da ogni singolo partecipante. Continua...

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Paola Giavina da anni si occupa di teatro, pedagogia, formazione, elaborando un approccio nato dall’incontro tra le discipline delle scienze umane, con le discipline artistiche. Tra le materie definite scientifiche (per quanto l’essere umano sia complesso da rendere “verificabile” non scordiamocelo!) Paola si è formata attraverso studi nel campo dell’educazione, della pedagogia, della psicologia, della sociologia, a Novara, Torino, Milano, Napoli. Le discipline artistiche da cui attinge sono il Teatro - principale strumento di lavoro da cui prende in prestito tecniche di lavoro -, la musica - suonando il flauto traverso -, la pittura - ha frequentato il Liceo Artistico di Omegna con anno integrativo a Novara -, la danza - avendo seguito alcuni corsi di danza contemporanea nel nord Italia-. Dal 2011 libera professionista, si avvale dell’esperienza condotta sul campo incontrando persone di ogni età e professionalità, sia in contesti di gruppo che individualmente. Continua nel lavoro di ricerca e crescita sia da un punto di vista personale che da quello volto all’essere umano inteso nella sua meravigliosa complessità. Attualmente è iscritta al corso di Costellatori per lo Sviluppo Armonico dell’Uomo alla scuola La Quarta Via Di Gurgjieff, Firenze. Definisce il Centro Studi e il Teatro pedagogico, relazionale, corporeo che porta avanti dal 2011 con il nome FERA nell’accezione che Clarissa Pinkola Estés, autrice del libro Donne che corrono coi lupi, lascia ai suoi lettori, ovvero di creatura selvaggia che, dopo essere stata addomesticata, torna allo stato selvaggio riappropriandosi della propria essenza, delle proprie radici. Attingendo dagli studi indicati e dalla propria esperienza, l’approccio comprende l’uso di tecniche che coinvolgono sia il pensiero, che il corpo, nel suo movimento, nell’insieme dei suoi gesti e la voce, quella del quotidiano, del canto. Considerare e avere cura di ogni aspetto che ci appartiene permette a ogni persona di facilitare il percorso di una crescita nella pienezza e rispetto delle proprie capacità e caratteristiche. Avere cura prevede il rispetto dei tempi portati da ogni singolo partecipante. Continua...

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Paola Giavina da anni si occupa di teatro, pedagogia, formazione, elaborando un approccio nato dall’incontro tra le discipline delle scienze umane, con le discipline artistiche. Tra le materie definite scientifiche (per quanto l’essere umano sia complesso da rendere “verificabile” non scordiamocelo!) Paola si è formata attraverso studi nel campo dell’educazione, della pedagogia, della psicologia, della sociologia, a Novara, Torino, Milano, Napoli. Le discipline artistiche da cui attinge sono il Teatro - principale strumento di lavoro da cui prende in prestito tecniche di lavoro -, la musica - suonando il flauto traverso -, la pittura - ha frequentato il Liceo Artistico di Omegna con anno integrativo a Novara -, la danza - avendo seguito alcuni corsi di danza contemporanea nel nord Italia-. Dal 2011 libera professionista, si avvale dell’esperienza condotta sul campo incontrando persone di ogni età e professionalità, sia in contesti di gruppo che individualmente. Continua nel lavoro di ricerca e crescita sia da un punto di vista personale che da quello volto all’essere umano inteso nella sua meravigliosa complessità. Attualmente è iscritta al corso di Costellatori per lo Sviluppo Armonico dell’Uomo alla scuola La Quarta Via Di Gurgjieff, Firenze. Definisce il Centro Studi e il Teatro pedagogico, relazionale, corporeo che porta avanti dal 2011 con il nome FERA nell’accezione che Clarissa Pinkola Estés, autrice del libro Donne che corrono coi lupi, lascia ai suoi lettori, ovvero di creatura selvaggia che, dopo essere stata addomesticata, torna allo stato selvaggio riappropriandosi della propria essenza, delle proprie radici. Attingendo dagli studi indicati e dalla propria esperienza, l’approccio comprende l’uso di tecniche che coinvolgono sia il pensiero, che il corpo, nel suo movimento, nell’insieme dei suoi gesti e la voce, quella del quotidiano, del canto. Considerare e avere cura di ogni aspetto che ci appartiene permette a ogni persona di facilitare il percorso di una crescita nella pienezza e rispetto delle proprie capacità e caratteristiche. Avere cura prevede il rispetto dei tempi portati da ogni singolo partecipante. Continua...
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Paola Giavina da anni si occupa di teatro, pedagogia, formazione, elaborando un approccio nato dall’incontro tra le discipline delle scienze umane, con le discipline artistiche. Tra le materie definite scientifiche (per quanto l’essere umano sia complesso da rendere “verificabile” non scordiamocelo!) Paola si è formata attraverso studi nel campo dell’educazione, della pedagogia, della psicologia, della sociologia, a Novara, Torino, Milano, Napoli. Le discipline artistiche da cui attinge sono il Teatro - principale strumento di lavoro da cui prende in prestito tecniche di lavoro -, la musica - suonando il flauto traverso -, la pittura - ha frequentato il Liceo Artistico di Omegna con anno integrativo a Novara -, la danza - avendo seguito alcuni corsi di danza contemporanea nel nord Italia-. Dal 2011 libera professionista, si avvale dell’esperienza condotta sul campo incontrando persone di ogni età e professionalità, sia in contesti di gruppo che individualmente. Continua nel lavoro di ricerca e crescita sia da un punto di vista personale che da quello volto all’essere umano inteso nella sua meravigliosa complessità. Attualmente è iscritta al corso di Costellatori per lo Sviluppo Armonico dell’Uomo alla scuola La Quarta Via Di Gurgjieff, Firenze. Definisce il Centro Studi e il Teatro pedagogico, relazionale, corporeo che porta avanti dal 2011 con il nome FERA nell’accezione che Clarissa Pinkola Estés, autrice del libro Donne che corrono coi lupi, lascia ai suoi lettori, ovvero di creatura selvaggia che, dopo essere stata addomesticata, torna allo stato selvaggio riappropriandosi della propria essenza, delle proprie radici. Attingendo dagli studi indicati e dalla propria esperienza, l’approccio comprende l’uso di tecniche che coinvolgono sia il pensiero, che il corpo, nel suo movimento, nell’insieme dei suoi gesti e la voce, quella del quotidiano, del canto. Considerare e avere cura di ogni aspetto che ci appartiene permette a ogni persona di facilitare il percorso di una crescita nella pienezza e rispetto delle proprie capacità e caratteristiche. Avere cura prevede il rispetto dei tempi portati da ogni singolo partecipante. Continua...